Camminata fra le vestigia di quella che fu una importante attività industriale a livello regionale a cavallo tra fine 800 e gli anni ‘60 del secolo scorso: la storica Calce Sois, prima attività industriale a livello regionale per la produzione della “calce idraulica (cemento povero)”
Partiremo dalle Fornaci di Sois a fianco della chiesa parrocchiale e ci inoltreremo lungo la vallecola che scende sino quasi alla piana di Roe Basse. Lungo il percorso, ampiamente rinaturalizzato dopo la cessazione delle attività estrattive, osserveremo le vecchie cave di marna con la quale si produceva la calce idraulica. Si tratta di coltivazioni – nelle miniere sono i lavori di scavo e asportazione dei materiali - a gradoni, dalle quali, una volta scartata la parte inutilizzabile (lo sterile) si estraeva il minerale che, cotto nei forni a torre, dava origine al prodotto finito, che, trasportato con una piccola ferrovia “decauville” (conosciuta in paese come “la ferrata”) alla stazione ferroviaria cittadina, veniva poi commercializzato in tutto il Veneto. L’ampio sito di cava fa immaginare l’enorme quantità di minerale estratto. Basti pensare che sino alla fine degli anni ‘20, fra il lavoro di cava e quello alle fornaci, l’attività dava lavoro a oltre 100 persone.
All’inizio degli anni ‘30, con l’apertura della tratta ferroviaria Bribano – Agordo, le fornaci vennero trasferite a Vignole di Sedico in quanto servite dalla nuova ferrovia. Per il trasporto del minerale venne appositamente costruita una teleferica che, con i suoi vagoncini, collegava il sito estrattivo con le nuove e moderne fornaci. Anche le tecniche di coltivazione vennero migliorate sostituendo il pesante lavoro manuale con mezzi meccanici. Sono ancora visibili (con prudenza dato lo stato di degrado) il piano di carico ove apposite tramogge e macine preparavano il minerale che dal sottostante silos veniva caricato sui vagoncini della teleferica. Qui un breve video sull'attività della Calce Sois
Scesi al fondo della vallecola risaliremo sull’opposto versante e per comoda stradina raggiungendo prima le case in località “Marian” e poi lo storico borghetto, un tempo agricolo, di Antole posto in cima ad un piccolo, gradevole altipiano dal quale la vista spazia sull’intera conca bellunese e il percorso appena compiuto. Scenderemo alle case di “Borci”, a fianco della statale e, per una stradina interna, con breve percorso ritorneremo al punto di partenza. A questo punto non ci resta che dare una breve e interessante occhiata alle imponenti torri dei forni e al sottostante edificio industriale in mattoni a vista oggetto di un recente e ben fatto restauro conservativo. Qui il documentario completo (durata 18 minuti)
Ritrovo per condivisione auto: piazzale Resistenza (parcheggio stadio) h 8:45
Partenza camminata: h 9:10 ca dal parcheggio del cimitero di Antole – attrezzarsi con scarponi, il sentiero può essere fangoso. Rientro verso le 12:00
Lunghezza: circa 5 km, quasi tutto sentiero e strada sterrata
La nostra guida sarà Claudio Dell’Eva - cell 3385459162 – mail [email protected] che ha preparato il testo della locandina ed è un profondo conoscitore della storia della Calce Sois, oltre che del territorio.
Iscrizione: www.bellunoinbici.it Gradita un’offerta libera per FIAB Belluno.