Informazioni – leggere attentamente
Ricordiamo ai partecipanti alle escursioni che Amolabici non è un’agenzia turistica: gli
accompagnatori sono volontari, nessuno è una guida né responsabile degli altri,
ognuno partecipa a proprio rischio e risponde del suo comportamento, della
conduzione e della sorveglianza della bicicletta e delle cose su di essa trasportate.
I partecipanti sono tenuti a informarsi preventivamente sulle caratteristiche del
percorso, valutando il proprio stato di salute e il grado di allenamento.
Amolabici pertanto declina ogni responsabilità per qualsiasi danno occorso durante
l’escursione.
I soci in regola col tesseramento sono sempre assicurati per la RCT della bicicletta 24
ore su 24.
I non soci, con il pagamento della quota di partecipazione, sono assicurati per la RCT
dal momento della partenza e fino al termine della singola escursione.
Il massimale RCT è di € 2.000.000, in caso di sinistro rimane a carico dell’assicurato
una franchigia di € 350. Non sono previste altre coperture assicurative, salvo
aggiungere a pagamento, sia per i soci che per i non soci, una polizza contro gli
infortuni valida solo nel corso dell’escursione, chiedendone l’emissione al momento
dell’iscrizione all’uscita.
Privacy
I partecipanti alle escursioni dichiarano di aver preso visione della presente
informativa e autorizzano FIAB Piacenza Amolabici al trattamento dei dati personali
per le finalità inerenti all’esecuzione dell’uscita.
Consentono inoltre che la propria immagine, durante le escursioni, possa essere
ripresa in modo diretto o incidentale, anche in modo identificabile, con foto o
videocamera, da partecipanti e accompagnatori e ne acconsentono fin d’ora
l’eventuale pubblicazione su supporti promozionali, sul sito dell’associazione e sui
social, escluso ogni altro uso non autorizzato dell’immagine stessa.
Gestione delle escursioni
- non è permesso allontanarsi dal gruppo senza aver preso accordi con gli
accompagnatori
- è a discrezione degli accompagnatori l’eventuale modifica dell’itinerario per cause di
forza maggiore
Per ogni necessità nel corso dell’escursione, i partecipanti possono rivolgersi
ai consiglieri di Amolabici che forniscono assistenza durante tutto l’itinerario.
Presentazione dell’itinerario
Località toccate nel percorso:
CALENDASCO
Calendasco è un paese situato lungo il Po e fa parte del percorso della via Francigena,
o via Romea, in quanto l’arcivescovo di Canterbury Sigerico attraversò qui il PO
nell’anno 990 d.c. per ricevere l’investitura dal Papa. I maggiori monumenti del borgo
sono l’ostello, il castello (appena restaurato), l’antica chiesa, il romitorio e un
ospedale, cioè il ricovero dei pellegrini che fu anche il luogo del primo ritiro di San
Corrado alla sua conversione.
SANTIMENTO
E’ una frazione dei comuni di Calendasco e di Rottofreno. Si segnala l’importante castello
Sant’Imento del XII secolo, risalente al 1291 dai ricchi mercanti Giovanni e Umberto Panzieri
successivamente di proprietà di Alberto SCOTTI. Si percorre la strada a bordo fiume, alta
sull’acqua, fino ad imboccare la località VERATTO (costruita dai templari ) successivamente si
attraversa il torrente Tidone (sul Ponte o nel guado).
SARMATO
Di probabile fondazione longobarda con il suo portato di storia nel conflitto tra guelfi e
ghibellini e la leggenda di San Rocco. Sono presenti la Grotta e la Fontana di San Rocco
nonché il Castello visitabile residenza privata dei conti Zanardi Landi. Si prende la ciclabile dei
Fontanili su strada asfaltata per arrivare alla località BOSCO di Fontana Pradosa
FONTANA PRADOSA
La Ciclovia dei Fontanili, percorre un territorio a terrazza sulla piana del Po caratterizzato da
sorgive, da cui derivano i toponimi (come Fontana Pradosa) e alcuni laghetti per pescare. Sono
censiti più di 10 fontanili intorno all’abitato di Fontana Pradosa. Queste semplici opere
risalgono all’epoca Romana; per secoli hanno irrigato il terreno sottostante a ricchi prati stabili
anche se oggi sono in stato di semiabbandono.
Si costeggiano i Fontanili per giungere fino al Fontanone vasca pubblica catalogata come Bene
Culturale.
Ci si trova in un paesaggio che stupisce anche per la sua modernità, sia per l’immenso polo
logistico, sia per la presenza della centrale termo elettrica a quattro gruppi turbogas, la Casella
dell’Enel, dedicata all’illustre fisico Edoardo Amaldi.
Si attraversa la ferrovia PC TO e si percorre la nuova ciclabile che conduce alla stazione
Ferroviaria di Castel San Giovanni costeggiando il polo logistico di AMAZON.
CASTEL SAN GIOVANNI : ove si terrà la sosta per il pranzo al sacco o in un locale
Cittadina della bassa val Tidone, al confine con la provincia di Pavia ultimo comune emiliano
prima della Lombardia. Nel 1545 alla formazione del Ducato di Parma e Piacenza il feudo di
Castel San Giovanni diventato piacentino venne assegnato definitivamente ai Farnese che
progressivamente entrarono in possesso di quasi tutta la Val Tidone.
Luoghi di interesse :
- Villa Braghieri del XVII secolo, sede del museo card. Agostino Casaroli.
- La collegiata di San Giovanni Battista (XIV secolo) con portali barocchi, dove è
conservato un pregevole Crocefisso ligneo del 1496, opera di collaborazione tra Giacomo del
Maino e di suo figlio GiovanniAngelo .
- L’antica chiesetta di San Rocco (XV secolo).
PERCORSO DI RIENTRO:
ROTTOFRENO
L'origine del nome Rottofreno non è del tutto chiara: la tradizione vuole che il toponimo derivi
dalle imprese del generale cartaginese Annibale, il quale, durante un'incursione militare nel
corso della battaglia della Trebbia fu costretto a fermarsi in questo povero villaggio a seguito
della rottura del morso ("freno" appunto) del suo cavallo. Questa versione ha trovato pieno
accreditamento tra la popolazione al punto che lo stemma comunale riproduce la testa di un
cavallo grigio con il "freno" rotto
La zona di Rottofreno fu abitata nell'antichità da celti e romani. La località era attraversata
dalla via Postumia costruita a partire dal 148 a.C.[
CAMPREMOLDO
In epoca romana, nel 218 a.C., la zona fu interessata dalla battaglia della Trebbia che vide
contrapporsi l'esercito cartaginese guidato da Annibale all'esercito romano, posto sotto il
comando del console Tiberio Sempronio Longo, che, attirato a combattere nei terreni paludosi
situati nei pressi del greto del torrente Luretta, subì una pesante sconfitta, venendo costretto a
riparare su Piacenza
SAN NICOLO’ A TREBBIA e rientro a casa