quando

dom 3 set 2017 a dom 3 set 2017

LUOGO

Cavalese (TN)
TRENTINO
dom 3 set 2017 a dom 3 set 2017

CICLABILE DELLA VAL DI FIEMME : da Molina a Canazei lungo l'Avisio Bus più bici

Proposto da: FIAB Padova - Amici della Bicicletta APS

Programma di massima – orari da confermare

Ritrovo ore 06.30: Piazza Azzurri d’Italia – Arcella – Stadio Atletica Colbachini

Arrivo al punto di partenza della ciclabile ed inizio pedalate alle ore 10.30

Rientro ore 17.00 partenza da Cavalese per rientro a Padova

Rientro intorno ore 19.30/20.00

Referenti per info :  Andrea F. 335-6007844 – Leopoldo 340-2244111

Inviare     mail a  : [email protected]

Costo  : € 25,00 per i soci e  € 35,00 per i non soci (evitare i resti, grazie) comprendente l’assic. infortuni - R.C. 

PRANZO  : al sacco o nei locali lungo il percorso

Due percorsi : uno impegnativo andata e ritorno da Molina  a Canazei, il secondo prima parte da Molina a Moena, carico bici e trasporto fino a Canazei e ritorno in bicicletta

Note sul percorso Valli di Fiemme e Fassa

Il percorso ciclopedonale delle Valli di Fiemme e Fassa, comincia  dalla vallata di Fiemme, seguita, dopo Predazzo, da quella di Fassa: montagne sullo sfondo, prati, boschi, gli immancabili paeselli con chiesa e campanile, i torrente Avisio luccicante sul fondo valle: il paesaggio è quello da cartolina ricordo ed anche un allettante invito per andare a scoprirlo. Ci si porta allora a Motina di Fiemme, punto di partenza detta pista ciclabile e, inforcata la bicicletta, si inizia a pedalare ben sapendo che in questi luoghi ci aspetta una giornata di totale rilassamento ed immersione nella natura. Da subito si rimane conquistati dalla bellezza e dalla ricchezza dei boschi, dalle fitte foreste di abeti e larici che ricoprono i pendii che si susseguono uno dietro l’altro con profili diversi, in un magico e profumato mondo verde. Ed è meglio attraversarti di giorno questi boschi, perché quando cala il buio diventano pericolosi: “donne e uomini selvatici, streghe, esseri mostruosi diventano i veri padroni dei luoghi e si aggirano aspettando ...”, sono innumerevoli le leggende ed i racconti popolari sorti attorno ai boschi, che per le genti della valle hanno rappresentato nei secoli una risorsa fondamentale (alcune testimonianze del commercio del legname risalgono al Xlll sec.). Qui, nella valle, è nata la “Magnifica Comunità di Fiemme”, ente antichissimo che da secoli amministra e regolamenta la coltivazione dei boschi comunitari, da sempre ne ha difeso gelosamente la proprietà e con essa la libertà delle sue genti; e non è a caso che, a differenza di altri luoghi, non troviamo sul territorio della valle rocche e castelli fortilizi a difesa di feudi e paesi. Assaporando il paesaggio, percorriamo la pista che si mantiene sul fondovalle da Motina a Predazzo: sono circa 20 km di pedalata riposante, senza dislivelli impegnativi, che si avvicina a torrente Avisio, supera i numerosi rii che scendono dalla sovrastante catena del Lagorai, attraversa boschi, prati e piccole frazioni di abitati. Masi di Cavalese, Lago di Tesero, Zanolin,  Roda, erano toccati nel passato dal tracciato detta vecchia ferrovia Ora-Predazzo, che ora è stato in parte recuperato proprio come percorso ciclopedonale. La piana di Predazzo ti accoglie con solari aree prative, dove pascolano quietamente gli animati e dove si conclude la parte Fiemme e del tracciato. La valle ora cambia bruscamente direzione e con essa anche la denominazione: entriamo, superato Predazzo, nella valle di Fassa, nel regno delle Dolomiti. L’architettura da ammirare nelle sue forme e nei suoi stupefacenti cromatismi, che cambiano con la luce tingendosi di rosso al tramonto è tutta in atto: Catinaccio, Torri del Vajotet, Sassolungo, i gruppi del Setta, detta Marmolada...imponenti torri di roccia, fessure, cime frastagliate, pinnacoli, pareti strapiombanti ti catturano emozionandoti. Risalendo la valle e superato il tratto di circa 4 km tra Predazzo e Forno di Moena, a ridosso dei versanti che s’avvicinano stringendo il fondovalle, si deve affrontare l’unico dislivello impegnativo verso t’abitato di Soraga, ma giunti sui prati di Palua, sovrastanti il lago, la sosta s’impone per riprendere fiato, ed abbracciare il panorama Siamo nel pieno del territorio ladino, delle 7 Regole, tra genti gelose e orgogliose dette proprie origini e tradizioni, minoranza etnica co un proprio linguaggio che s’insegna ancora a scuota. La pista ora si snoda seguendo le sponde dell’Avisio, le sue curve i lievi dislivelli, entra negli abitati di Pozza, Mazzin, Campitello, Canazei terminando ad Alba. Nella sua interezza il percorso si sviluppa per circa 50 km, alcuni tratti sono ancora da completare nell’alta valle di Fassa, ma seguendo stradine poco trafficate la si può percorrere interamente e non solo in bici.

icona Gita (1g) Da 40 a 60 km Medio
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